Kava. Un’antica tradizione mai abbandonata.
Quando si parla di Tiki è spontaneo avere immagini e riferimenti legati all’antica cultura polinesiana, dove questa parola ha origine, la kava è una di queste immagini.
Sappiamo però che, alle recenti ispirazioni legate a questa remota società, non sono connesse le antiche tradizioni alcoliche, del bere o del bere miscelato a cui invece la “moderna” Tiki culture è strettamente associata.
Il motivo è semplice, anche se la kava fa parte di queste immagini e rappresentazioni che sono diventate fonte di ispirazione, è doveroso precisare che gli antichi abitanti dei mari del sud non conoscevano assolutamente alcuna sostanza o bevanda alcolica.
L’alcol è da sempre la più antica sostanza psicotropa conosciuta dall’uomo e nel corso dei millenni ha assunto significati strettamente correlati alla quotidianità, diventando simbolo e anche manifesto di tutti i contesti sociali, ma anche economici e politici di gran parte delle società, credenze o religioni di tutto il mondo.
Ma se le popolazioni oceaniche non conoscevano l’alcol sicuramente ricorrevano allo stesso modo ad una bevanda che accostavano sempre ai loro rituali.
Questa preparazione era ed è tutt’ora utilizzata e ottenuta attraverso la lavorazione di una pianta chiamata Piper Misticum che semplicemente è nota come Kava e viene preparata esattamente come migliaia di anni fa.
La radice di questo arbusto, nonostante contenga dei principi attivi detti Kavalattoni, non viene fermentata e tantomeno distillata, dunque la sua lavorazione porterà una bevanda priva alcol. Lo scarso contenuto di zuccheri rende tuttavia anche improbabile una fermentazione spontanea.
Portata alla conoscenza del mondo dal leggendario capitano James Cook è stata subito oggetto di interesse e di studio proprio per i mistici rituali a cui era legata.
Spesso bevuta al tramonto, accompagna la vita quotidiana di queste antiche popolazioni e, da oltre duemilacinquecento anni, è preparata unicamente dalla persona riconosciuta dalla comunità come una sorta di “guida spirituale”.
Si sono praticamente abbandonati gli antichi rituali più crudi, che prevedevano che la Kava essiccata venisse prima masticata e disciolta in acqua, oggi già polverizzata viene semplicemente addizionata ad acqua a temperatura ambiente e servita ai partecipanti del rituale.
Dopo un’infusione rigorosamente a freddo effettuata in modo istantaneo con un filtro di stoffa la Kava è pronta in pochi minuti direttamente nella Tanoa, il recipiente più comunemente detto Kava Bowl.
Ma è proprio l’antico rituale sociale che diventa invece una grande occasione per i maestri della miscelazione Tiki.
Infatti non si fanno sfuggire proprio la possibilità di coinvolgere più persone contemporaneamente che si uniscono in un nuovo contesto sociale ed esotico con una sorta di drink comune, indubbiamente però oggi legato alla struttura alcolica e alla funzione più associativa del punch, ma nel contesto del richiamo a questa spiritualità mistica.
Una comunione, l’unione delle persone, appunto incentivata da sempre anche dalla nota tradizione del punch.
Nasceranno così le Kava Bowls, i Mistery Drink, gli Scorpion, le Volcano Bowls, in generale tutti quei punch esotici per due, tre, cinque, dodici e più persone.
Verranno costruite una sorta di Tanoe apposite in ceramica, conosciute semplicemente come Tiki Bowl, nelle quali i tiki bartender serviranno più o meno consapevoli le loro pozioni.
Nonostante non abbia niente a che vedere con la Kava originale anche, Trader Vic uno dei maestri fondatori della miscelazione Tiki, inventerà un punch chiamato proprio Kava Bowl. (RICETTA)
Poi contestualizzato in una particolare mug dallo stesso nome lancerà una moda che avrà l’intento di unire, stupire e ammaliare gli ospiti attraverso un impatto visivo e sensoriale affascinante, surreale e coinvolgente.
Articolo completo su Bartales gennaio 2014