
Ovviamente tutti sappiamo che la Canchanchara non è un cocktail con la Cachaca e non fa parte della miscelazione brasiliana.
La Canchanchara infatti è uno storico modo di bere cubano e quindi è doveroso utilizzare un aguardiente di canna cubano o comunque rum cubano.
Ma una Canchanchara con la cachaca non è solo una provocazione. Numerose testimonianze inducono a pensare che, come tutte le preparazioni più antiche e tradizionali, il dolcificante più comune è appunto il più antico dolcificante conosciuto dal’uomo, ovvero il miele.
Non a caso l’aguamiel, nome che comunemente indica un dolcificante derivato dalla canna da zucchero, richiama nel nome e nel colore l’antichissimo miele.
Miscelazione Tropicale
Prodotti endemici come lime, miele e un distillato di canna diverso per ogni tradizione sono le basi di quella che poi si trasformerà nella miscelazione tropicale. Così è stato nella primordiale miscelazione brasiliana con come nella miscelazione caraibica.
Miscelazione in cui non è una tecnica, uno stile o una tazza particolare, o un’ingrediente particolare a differenziare le tradizioni ma esclusivamente il distillato principe del cocktail , il rum.
Distillato fondamentale e comune a tutti paesi tropicali evoluzione di un antico aguardiente di canna che, per le innumerevoli sfaccettature è capace di creare punch e cocktail dalle caratteristiche organolettiche diverse, talvolta opposte.
Dunque per questo la famosa triade aguardiente di canna o rum, lime, miele/aguamiel sarà sempre un modo di bere diverso e sorprendente.
Non a caso il genio di Donn Beach, tre secoli più tardi, avrà l’intuizione di miscelare più rum diversi per creare quella che definisce una sinfonia di sapori, la Rum Rhapsody. Infatti questo farà della miscelazione Tiki un modo di bere completamente differente per tecnica e tradizione completamente differente da quello Tropicale.
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La Cachaca.
Anche la Cachaca, distillato per eccellenza brasiliano, è un’antichissimo distillato di canna da zucchero, probabilmente il più antico di tutti.
Fonti precedenti al noto Kill Devil fanno pensare che la Cachaca, aguardiente di canna, sia ancora precedente al famoso primordiale rum delle Barbados.
Sembra che il nome Cachaca fosse in realtà un’antica e comune esclamazione rafforzativa di un qualcosa, oggetto o accadimento, particolarmente forte e potente. ” ..è una cachaca!”
Forse un controsenso, ma possiamo anche affermare la Cachaca è anche uno dei distillati di canna oggi più giovani.
Infatti, a differenza degli altri prodotti di canna da zucchero e aguardiente di canna, che fin da subito hanno subito miglioramenti ed evoluzioni in relazione al mercato, la Cachaca è rimasta confinata per secoli nel suo paese di origine.
Storicamente di scarso interesse, destinato al popolo, per decenni contrastato dai colonizzatori e quindi con mercato internazionale praticamente nullo.
E’ curioso scoprire anche che quella che per tutto il mondo oggi è Cachaca per la maggior parte dei brasiliani è conosciuta con nomi diversi, proprio è per la sua produzione prettamente localizzata.
Fino a pochissimi anni fa era denominata nei modi più disparati ed, in ordine di popolarità, dei trenta/quaranta nomi utilizzati, Cachaca non entra nemmeno trai primi dieci conosciuti.


Soltanto oggi e da pochissimi anni questo distillato viene identificato con il nome Cachaca e, per esigenze di mercato, è oggetto di rivalutazione sia tecnica che di immagine. Quindi si assiste ad un forte aumento anche nei drink che tendono a ricordare e ad evolvere la miscelazione brasiliana.
Un distillato da sempre potente e dai forti odori, che i colonizzatori portoghesi disprezzavano: “distillato valido solo per alimentare le fornaci”. Oggi si sta trasformando in quel prodotto di eccellenza definito “organico” che si innalza al livello dei migliori prodotti di canna esistenti al mondo.

La miscelazione brasiliana con la Cachaca
Tutti conosciamo oggi la Caipirina e la Batida, cocktail tradizionali brasiliani. E ovviamente ognuno è libero di usare la Cachaca nei cocktail più originali possibili.
Ma, visto che il modo di bere antico nasce per rendere bevile ciò che era imbevibile e, la sua evoluzione, il cocktail, è il modo un moderno per esaltare il distillato, quale modo migliore dell’antica triade per esaltare un grande distillato come la Cachaca?
Dunque ancora una volta miel/aguamiel, lime ed una buona cachaca. Nella sua semplicità sarà, alla stregua di un daiquiri, una canchanchara, un planter’s punch o un ti punch, un cocktail unico ed eccezionale.
AH! Dimenticavo..
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