Se Trader Vic ha copiato ed evoluto il concetto di miscelazione di Donn, molti si sono limitati a copiare e basta, questo è il caso di Monte Proser ed i suoi Tiki Bar The Beachcomber.
Le copie di Donn Beach dai cocktail ai locali esotici
Già dopo i primi anni dalla leggendaria apertura del Don’s Beachcomber a McCadden Place, numerosi bar hanno iniziato a seguire lo stile di Donn Beach.
La conversione all’esotico dei vecchi bar/ristoranti e la nascita di nuove strutture era già dilagante nello stesso quartiere del primo Tiki bar mai esistito.
Questo è uno dei motivi per cui la miscelazione di Donn Beach tende col tempo ad essere sempre più complessa. Drink complessi nella scelta degli ingredienti, dei rum in particolare, come nel bilanciamento degli stessi, le preparazioni saranno sempre difficili da replicare.
Tutelarsi dalle imitazioni e dalle copie era per Donn un impegno costante, direttamente proporzionale alla crescita della sua fama.
I nomi dei cocktail di Donn nei Tiki bar
Per quanto questi strani cocktail esotici dal sapore dei mari del sud fossero segreti ed impossibili da replicare la loro diffusione continuò a crescere smisuratamente in tutti i tiki bar degli gli Stati Uniti.
Zombie, Dr Funk, Missionary’s Downfall, Viciuos Virgin, Pearl Diver, sono solo alcuni dei drink copiati da tutti, storpiati nel nome e ovviamente nella ricetta.
La popolarità dei nomi dei cocktail era ormai talmente diffusa che si potevano trovare ricette su ricette che però, dei cocktail originali, riproducevano solo il colore e la forma del bicchiere.
Ma in questa rincorsa all’esotico c’è anche chi è andato oltre la riproduzione dei locali e dei cocktail e non si è limitato ad una mera mancanza originalità. Ci sono stati alcuni personaggi che, per cavalcare l’onda del Tiki, hanno addirittura copiato il nome stesso di Don Beach.
Monte Proser ei suoi The Beachcomber
Il caso più eclatante è quello di Monte Proser, un noto imprenditore di locali notturni ma ancor prima produttore di spettacoli, film ad Hollywood e numerosi musicals a Las Vegas.
Nonostante il suo già acclamato successo Monte Proser utilizzando il nome The Beachcomber costruirà un impero sul business dei bar e ristoranti esotici.
Partito da New York nel 1939 Monte Proser’s Zombie fa dello appunto del cocktail Zombie il suo cavallo di battaglia, proprio lo Zombie di Donn Beach, il suo cocktail più famoso.
Nel 1940 aprirà sempre a New York il Monte Proser’s – The Beachcomber, ma la geniale trovata sarà quella di colonizzare la est coast. Qui infatti fu uno dei primi a portare il concetto del Don the Beachcomber, dove il business del Tiki era praticamente inesistente.
Il successo fu immediato! E Monte Proser aprì in breve tempo numerosi tiki bar ristoranti a Miami Beach in Florida, Baltimora nel Maryland, a Boston nel Massachusetts e nel Rode Island.
Nonostante Monte Proser ed i suoi The Beachcomber fossero ormai locali di fama e di successo è impressionante come il marketing e la promozione aziendale girasse ancora intorno ai nomi dei cocktail originali di Donn. Come appunto lo Zombie e il Missionary Downfall.
Indubbiamente abile e scaltro imprenditore, nonostante le promesse di non servire più il finto Zombie ai clienti, andò avanti con la sua promozione truffaldina intitolata “The Home of the Zombie”.
Nemmeno la citazione in giudizio da parte della società di Donn servì a far desistere Monte Proser dalla costante imitazione.
Ma che non fosse un appassionato del genere era notevolmente evidente, il business dei locali notturni di Monte Proser era piuttosto vasto e infatti aprì molti locali di vario genere.
Pare che da buon scozzese nemmeno apprezzasse il rum e che era solito bere solo whisky.
Trai più noti locali il Playhouse Inn , più o meno un tiki bar con menu sempre “finto polinesiano”, o La Vie en Rose ma con ancora più successo si ricorda ovviamente il Copacabana detto semplicemente The Copa.
Locale legato più alla mafia che a Monte Proser che, secondo il figlio, fu finanziato dal noto boss Frank Costello solo al momento in cui, durante la costruzione, finirono i fondi per completarlo.
I legami di Monte Proser e la mafia sulla gestione del locale Copacabana sono molto intricati e difficili espletare. Fatto sta che il locale era molto noto non solo per le frequentazioni poco ragguardevoli ma anche per i grandi artisti a cui dava spazio.
Tra questi sono da ricordare alcuni come Peggy Lee, Danny Thomas, Martin e Lewis e artisti del calibro Nat King Cole o Frank Sinatra.
Nonostante, per quanto abile imprenditore, Monte Proser sia stato un imitatore, e piuttosto scandente, del lavoro di Donn dobbiamo riconosce la grande influenza che ha avuto sulla popolarità dello Zombie.
La copia dello Zombie di Donn, presentata a New York in occasione della fiera, ha comunque avuto un successo inaudito.
Da questo momento, sull’onda della popolarità del drink, seguiranno decine e decine di ricette di Zombie in tutta la est cost.
Seguimi sulla mia pagina Facebook per tutti gli aggiornamenti